Patricia Cornwell sulle tracce di Jack lo Squartatore

 

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Patricia Cornwell sulle tracce di Jack lo Squartatore
di DARIO OLIVERO

AL PRIMO cadavere nessuno, men che meno la polizia, diede troppa importanza: Polly Nichols, prostituta. Vittima come tante del malfamato East End di Londra. E' l'estate del 1888. L'Inghilterra ancora non lo sa, ma quello è il primo delitto del primo serial killer della modernit? L'autore passer?alla storia con il nome di Jack lo squartatore. Jack the ripper: così si firm?in una lettera spedita a un'agenzia di stampa. Alla prima vittima, dopo nove giorni se ne aggiunse un'altra, dopo un mese altre due, dopo un altro mese un'altra. Tutte prostitute, tutte a Whitechapel. Poi, fine. così come dalle tenebre era arrivato, nelle tenebre Jack spar? Lasciando dietro di sè un mistero lungo più di un secolo. Chi era? La scrittrice di gialli Patricia Cornwell sostiene di aver risolto il mistero: Jack lo squartatore era il pittore inglese Walter Richard Sickert morto nel 1942.

Detta così sembrerebbe l'ennesima delle ipotesi (neanche nuova, visto che Sickert ha giàavuto l'onore di essere tra i sospetti) che si inseguono da anni. Ma la Cornwell ha dalla sua una serie di indizi apparentemente più scientifici. Li racconta nel suo libro Portrait of a killer: Jack the Ripper. Case closed, pubblicato in contemporanea in diversi Paesi del mondo e da domani anche nelle librerie italiane. Il libro ?pubblicato da Mondadori con il titolo Ritratto di un assassino (408 pagine, 18 euro).

Per procurarsi le prove la scrittrice ha speso 6 milioni di dollari per acquistare 32 dipinti di Sickert e per pagare gli esami grafologici e soprattutto genetici. "Possiamo affermare, con cautela, che delle sequenze di Dna mitocondriale di Sickert e di Jack lo Squartatore possono provenire dalla stessa persona", dice la giallista. Per arrivare a questo, la Cornwell ha utilizzato le presunte lettere di Jack lo Squartatore conservate al Public Record Office di Londra e ha fatto a pezzi uno dei suoi quadri. Il test del Dna ?stato condotto presso il prestigioso Bode Technology Group di Spriengfield. Ma i risultati non hanno risolto tutti i dubbi. Infatti, il pittore fu cremato e le poche tracce del suo codice genetico sono rimaste solo sulle lettere

Alla fine la prova madre sembra ridursi solo a un'analisi dei dipinti. Infatti, sostiene Cornwell, intorno al 1900 Sickert realizzè una serie di dipinti intitolati "Camden Town murder", e dedicati appunto agli omicidi di Jack the Ripper. In questi quadri sarebbero stati raffigurati, secondo la scrittrice, elementi precisi degli omicidi. Uno di questi dipinti raffigura una donna uccisa sdraiata sul letto e accanto a lei un uomo vestito. La posizione della donna sarebbe quella esatta in cui fu trovata la prostituta Mary Kelly.

Un'altra prova sarebbe la somiglianza di un volto femminile (per quanto si possa parlare di somiglianza in un dipinto impressionista) sfregiato dipinto da Sickert, con le ferite inferte a Catharine Eddowes (la quarta vittima). Inoltre, la prova grafologica si ?limitata a certificare che la carta utilizzata da Sickert e quella delle lettere del presunto killer hanno lo stesso marchio.

Un altro indizio che incastrerebbe Sickert, sostiene Cornwell, ?che il pittore aveva familiarit?con il mondo delle prostitute (come gran parte dei suoi colleghi artisti anche d'oltremanica), che utilizzava come modelle, e che possedeva tre studi segreti nella zona dove furono compiuti gli omicidi, grazie ai quali avrebbe potuto nascondersi con facilit?e velocit?

Troppo poco, secondo molti critici. Pochissimo, come fa notare la Fine Arts Society che ha venduto alla Cornwell i dipinti e che disapprova la distruzione di un quadro per raggiungere risultati così mediocri. Senza contare che l'americana Cornwell si ?infilata in uno dei più dibattuti filoni noir made in Uk. I ripperologisti sono un esercito sterminato e sotto i loro sospetti sono finiti personaggi storici di ogni tipo. Ecco un breve elenco dei possibili candidati: il Duca di Clarence, nipote della regina Vittoria; Joseph Barnett, oscuro pescivendolo; William Henry Bury, il candidato del New York Times e di un altro scrittore William Beadle. Aveva ucciso la moglie con modalit?simili a quelle inflitte a una delle vittime del killer. Lewis Carroll, l'autore di Alice nel paese delle meraviglie. Un imprecisato membro di un'imprecisata cospirazione massonica. Sir William Gull, medico altolocato. E' la tesi del film dell'anno scorso "La vera storia di Jack lo squartatore" con Johnny Depp.


Tratto dal quotidiano la Repubblica

 

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