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Disputa Londra Atene sul partenone
 

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Disputa Londra Atene sul partenone
 

Indiscrezioni, smentite, del Sunday Times parlavano di una trattativa segreta tra Gran Bretagna e Grecia per la restituzione dei reperti in occasione delle Olimpiadi

I marmi del Partenone non torneranno ad Atene

A fine Ottocento Lord Elgin portò via le sculture dall'Acropoli (oggi sono al British Museum)


Il British museum non restituirà alla Grecia, per le Olimpiadi del prossimo anno, i "marmi di Elgin", le sculture del Partenone portate a Londra nei primi anni dall'Ottocento da un diplomatico britannico. Lo ha reso noto la direzione del museo londinese, smentendo così la notizia pubblicata domenica dal 'The Sunday Times' che annunciava la conclusione delle trattative tra Gran Bretagna e Grecia. "I responsabili non riescono ad immaginare nessuna circostanza in virtù della quale cedere alle sollecitazioni del governo greco per una restituzione permanente delle sculture ad Atene", si legge in un comunicato.

Secondo quanto anticipava il Sunday Times, la soluzione della disputa che si trascina dal 1983, da quando cioè la Grecia ha presentato per la prima volta alla Gran Bretagna la richiesta formale per la restituzione dei capolavori, avrebbe dovuto essere il frutto di un compromesso che prevede la formula del prestito, seppur a tempo indefinito.

La questione è molto controversa e non interessa solo i rapporti tra Grecia e Gran Bretagna ma in generale tutta la comunità internazionale degli studiosi e degli appassionati d’arte, oltre a costituire il caso più importante (assieme a quello della Gioconda “italiana” ma esposta al Louvre di Parigi) di pezzi appartenenti ad un paese ma in possesso di altri.

I "marmi di Elgin" sono una serie di iscrizioni e sculture prelavate dall'Acropoli da Lord Elgin nel 1804. Al tempo, Elgin (ambasciatore britannico a Costantinopoli presso l'impero ottomano) chiese alle autorità locali il permesso di prelevare dall'Acropoli delle pietre con delle epigrafi ma, da buon collezionista e mercante d'arte, preferì mandare sul Partenone una squadra di operai che fecero man bassa dei preziosi marmi. Anni dopo, per pagare i suoi debiti Elgin fu costretto a vendere la collezione che per 35mila sterline andò al British Museum.

Secondo alcuni però Elgin non sarebbe un predatore ma un “salvatore”, senza di lui tra incuria e furti i marmi non sarebbero mai finiti in un museo ed arrivati fino ai giorni nostri.

 

 

 

 

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