Vivienne Westwood

 

 

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Vivienne Westwood

Il moto comune degli anni Settanta era quello di scandalizzare il più possibile. Nella vita quotidiana, nei modi di essere e soprattutto nella moda. La voglia di cambiamento era giàda tempo nell'aria, ma esplose coraggiosa e prorompente verso gli anni Settanta. Erano questi anni difficili, sia nell'economia che nel sociale, mentre l'arte dal canto portava avanti nuove tendenze di richiamo giovanile. Nel caso specifico, Londra iniziava a scoprire la cultura punk rock, quella che nella musica si presentava con nomi come Sex Pistols, Ramones, Clash; nella moda, inutile obiettare, il nome era solo uno: Vivienne Westwood.

Verso la fine degli anni Settanta, Vivienne Westwood era una giovane madre poco più che trentenne, proveniente dalla natia contea del Derbyshire.

Si ritrov?proiettata in questo contesto sociale quasi per caso: la sua era infatti una carriera improntata all'insegnamento, non al mondo della moda. Era giàmadre di un figlio (avuto dal primo marito Derek Westwood), quando incontr?l'inquieto Malcolm Mclaren, con il quale riusc?a dare una svolta radicale alla sua vita. Con colui che successivamente sarebbe diventato il manager dei Sex Pistols e uno dei maggiori leader del movimento punk inglese, la Westwood decise di aprire un negozio di abbigliamento e accessori, al 430 della Kings Road, il celebre Let It Rock.

Nonostante i due continuassero a vivere nel quartiere di Clapham, fu la più nota strada di Chelsea a suggellare la nascita delle nuove ondate culturali della giovent?londinese. Il tutto faceva parte di una nuova nascente tendenza: forte, prorompente, disordinata e contraria a tutto. A molti ancora oggi piace definirla di natura ?anarchica? e di matrice Situazionista, dal movimento filo-anarchico in voga negli anni Sessanta. Di certo, i dissensi contro la monarchia britannica e la politica sociale nazionale davano non poche preoccupazioni. Erano questi inoltre anche gli anni delle rivolte di Brixton e le prime vere testimonianze di un malessere razziale, che tuttavia a Londra mai assunse i forti accenti americani. Di certo, questa era una cultura che amava scandalizzare la società/b> benpensante dell'epoca.

Il movimento hippy era al suo massimo epicentro storico e la musica rock and roll degli anni Cinquanta stava ormai scomparendo del tutto. Venne tratta in salvo dal ritorno del movimento rockabilly, rivisto appunto dalla coppia Westwood-Mclaren nella loro boutique di Kings Road. Per rispecchiare la cultura giovanile in trasformazione, il negozio cambi?più volte nome: nel 1972 era conosciuto con il nome ?Too fast to live, too young to die? e vendeva in particolare giacche in pelle nera, rivisitate da cerniere, catene e da tipiche spille-immagine da balia.

Incominciarono a farsi intravedere le immagini pornografiche delle t-shirt disegnate dalla Westwood, tanto che il suo nome ben presto divenne sinonimo di scandalo. Celebre la maglietta che raffigura la regina Elisabetta II in versione 'satirica'. Nel 1974, lo shop di Kings Road venne rinominato ?Sex?, un anticipo al nuovo nome della band The Strand, conosciuti poi come Sex Pistols. Da parte sua la Westwood iniziòa disegnare il guardaroba della giovane band punk americana 'New York Dolls'.

Il passo alla creazione di un nuovo stile, il punk inglese, ?stato breve. più un'attitudine di vita che una moda vera e propria, la Westwood riesce a materializzare in espressione artistica quelli che fino ad allora erano solo pensieri e gesti di estrema politicizzazione. I seguaci dello stile British Punk si possono raggruppare in entit?ben precise che all'epoca di identificarono con i Sex Pistols, Iggy Pop, Penetration, The Vibrators, The Jam, The Oppressed, The Adicts, nomi molto significativi e ovviamente rappresentativi di tale cultura.

Era il 1976 e lo scandalo si riveL'in particolare la formula vincente del gruppo di Sid Vicious, che oltretutto si riforniva ufficialmente dal negozio della Westwood (allora conosciuto con il nome di Seditonaries). Fu così che la moda di Vivienne Westwood si fece strada nel mondo. Fu lei a lanciare una nuova moda, con un solo negozio e senza alcuna sfilata.

Presto la sua moda and'incontro a nuove sperimentazioni: la collezione ?Pirate? dei primi anni Ottanta presentava nuove tendenze, andando oltre la cosiddetta cultura da strada. Prende piede l'ondata ?retrè, punto fermo di tutta la futura collezione. Il negozio cambia nuovamente, e definitivamente, nome: World End. Vengono riscoperte vecchie tradizioni inglesi, come lo stile del tessuto tartan, i corsetti stile Maria Antonietta e tutti quegli elementi di antica sartoria, rivisitata alla Westwood. Tanto per continuare a stupire le modelle Westwood si presentavano con un trucco definito 'offensivo' per allora: i denti per esempio, venivano completamente colorati di polvere dorata, mentre le labbra venivano disegnate a rappresentare la bandiera britannica. La notoriet?internazionale non tard'ovviamente ad arrivare.

Oggi, il mondo di Vivienne Westwood comprende numerose collezioni. La fama raggiunta da questa esile ed egocentrica signora è stata incredibile. Da molti viene descritta come una delle stiliste donna più grandi di tutti i tempi; nel 2004 per un'intera stagione, la sua moda venne esposta al Victoria and Albert Museum e in altri gallerie d'arte del mondo. Grazie al suo contributo storico nel campo della moda la Westwood è stata insignita nel 2006 del titolo di Dama dalla Casa Reale britannica.

Amata e odiata, altrettanto criticata e discussa, Vivienne Westwood non ha mai smesso di scandalizzare il mondo. Lo ha fatto tuttavia sempre con estro e senso artistico, la sua più autentica passione.


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