La perizia disposta nel 1998 dal Tribunale di Roma
Cade l'ipotesi del suicidio, il banchiere fu assassinato
La verit?dei periti
"Roberto Calvi fu ucciso"
Londra - Roberto Calvi fu "suicidato". Queste, in sintesi, le conclusioni dei periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari di Roma Otello Lupacchini di indagare sulla misteriosa morte a Londra del presidente del Banco Ambrosiano.
La perizia fu disposta nel 1998 nell'ambito del procedimento pendente a carico di Flavio Carboni, Ernesto Diotallevi e Pippo Cal? e fu affidata a un collegio di esperti composto da professori di diverse Universit?Il compito era quello di stabilire esattamente le circostanze della scomparsa del banchiere che fu al centro di controverse vicende finanziarie.
Ora arrivano le conclusioni dell'inchiesta, che smentiscono l'ipotesi del suicidio e sostengono invece
la tesi dell'omicidio, che si sarebbe consumato in un cantiere situato sulla sponda del
Tamigi distante circa cento metri dal ponte londinese dove Calvi fu trovato impiccato. Il corpo del banchiere, insomma, sarebbe stato condotto sotto il Blackfriars Bridge e l?fu inscenato il falso suicidio.
A questo risultato si ?giunti grazie agli esami anatomici sui resti di Calvi e dopo accurate ricerche sui reperti conservati presso gli archivi della polizia inglese. Tutto ci?avrebbe disegnato un quadro incompatibile con l'ipotesi del suicidio.
Dalle analisi radiografiche sul cadavere di Calvi, risultano assenti lesioni ossee nel tratto cervicale, assai probabili in caso di morte per impiccagione con una corda lunga abbastanza da consentire al corpo uno sbalzo di un metro e mezzo. E dunque un micidiale contraccolpo. Inoltre, il fatto che manchino tracce di fuoriuscita di aria dall'albero respiratorio dimostrerebbe che la lesione sul collo nella parte corrispondente alla tiroide si verific?quando Calvi era giàmorto.
Ma c'?di più Dalle analisi micromorfologiche, microchimiche e di distribuzione topografica delle lesioni delle unghie, i periti concludono che le mani di Roberto Calvi non toccarono direttamente nessuno dei mattoni che furono poi trovati
nelle tasche del suo vestito. E analoghe analisi dimostrano che il banchiere non tocc?alcuna parte dell'impalcatura che si trovava sotto il ponte dei Frati Neri. Cosa che sarebbe stata invece necessaria per arrampicarsi.
Infine, le mani del presidente dell'Ambrosiano, prima della morte, sono state coinvolte "passivamente in movimenti bruschi, ripetuti e violenti", che si sarebbero svolti in un "contesto ambientale diverso" da quello nel quale ?stato trovato il cadavere. Questo ambiente, essendo caratterizzato dalla presenza di sostanze generalmente usate nell'edilizia, potrebbe quindi corrispondere, secondo i periti nominati dal giudice Lupacchini, alla discarica edile situata a cento metri dal Blackfriars Bridge.
La dimostrazione starebbe nelle lesioni provocate da "corpi duri" alle mani di
Calvi. In questo caso è stata riscontrata la presenza di materiale eterogeneo con il quale le dita mani sono venute in contatto. Tra queste il magnesio, presente nelle pietre verdi, o serpentine, utilizzate come pietre ornamentali nell'edilizia.
Tutti elementi che dunque, secondo i periti, tendono ad escludere che il presidente del Banco Ambrosiano, morto il 18 giugno del 1982, abbia voluto uccidersi. E che invece dimostrerebbero la tesi opposta. Vale a dire un assassinio che fu poi mascherato da suicidio per impiccagione.
Tratto dal quotidiano la Repubblica
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