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Laburisti in netto calo nel voto del dopo-Iraq
Da Londra Elisabetta Del Soldato
Stories avanzano, i laburisti indietreggiano. Le
elezioni locali, la prima consultazione di rilievo
dopo la guerra in Iraq, hanno dimostrato che il
vento sta prendendo un’altra direzione nel panorama
politico britannico. Se i seguaci di Tony Blair
hanno dominato senza grandi ostacoli negli ultimi
sette anni, le cose stanno ora cominciando a
cambiare. Sono 542 i seggi conquistati dai
conservatori di Iain Duncan Smith a queste ultime
elezioni che si sono tenute nei giorni scorsi in
Inghilterra, Galles e Scozia. Le perdite dei
laburiste hanno raggiunto invece una quota
decisamente consistente, pari a settecento seggi.
Molto bene per i liberaldemocratici che da mesi
stanno raccogliendo consensi sempre più ampi: i loro
seggi sono ora 152, un numero record per il partito
di Charles Kennedy. Nel complesso, il dominio dei
due partiti di maggioranza è il seguente: ai
laburisti è andato il 30 per cento dei voti e ai
conservatori il 35. Inutile dire che per Iain Duncan
Smith, il leader tory che non ha mai goduto di
grande credibilità neanche e soprattutto tra gli
stessi conservatori, quello di due giorni fa è stato
un voto di grande successo: «Una vittoria
spettacolare», ha commentato lui stesso. «Questo
voto – ha continuato il leader Tory – dimostra che
la gente ne ha avuto abbastanza di questo governo. I
prossimi due anni saranno decisivi per noi e per il
Paese che si appresterà alle nuove elezioni
politiche. Per i laburisti i tempi duri sono
arrivati. Per noi arriverà presto il momento di
governare di nuovo». L’entusiasmo di Duncan Smith
non è stato turbato dalle dimissioni di un membro
del suo partito, il portavoce del Commercio dei Tory
Crispin Blunt, avvenuto subito dopo lo spoglio dei
voti. «Le dimissioni di Blunt sono del tutto
irrilevanti – ha commentato il leader –. Del resto
erano mesi che il signor Blunt non condivideva la
linea del nostro partito».
Tratto dal quotidiano Avvenire
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