Un
aspetto sconosciuto di Mazzini: la scuola per gli
emigrati italiani a Londra
La grande emigrazione dall' Italia e dalla Liguria
verso gli USA, verso L' estuario del Rio de la Plata,
il Cile e il Per??iniziata verso il 1850. Ben
prima gli abitanti della Fontanabuona, della
Graveglia, della Val Taro, ma anche della costa,
avevano iniziato a percorrere le strade delle
capitali europee. A partire dalla fine dell' Impero
Francese (1815) commercianti, come gli inchiostrai
di Parma, oppure contadini che cercavano occupazioni
stagionali nelle prime fabbriche dell'
industrializzazione nascente, come le filande
lombarde, iniziavano ad abbandonare i luoghi di
origine.
Ma ben presto un diverso tipo di emigrante avrebbe
varcato le Alpi. A Londra, a Parigi, a San
Pietroburgo iniziarono ad arrivare bambini e
fanciulli di Bedonia, Bardi, N? Mezzanego, Zoagli.
E' una storia triste e sconosciuta ai più che solo
recentemente L' opera di due storici, canadese L'
uno, toscano il secondo, ha portato alla ribalta. In
particolare questo libro di un giovane storico di
Massa, Michele Finelli, dove si descrive L' attività
degli emigrati a Londra nella prima met?dell'
ottocento.
I ragazzi delle valli dell' Appennino ligure, ai
quali alcuni decenni dopo si uniranno anche ragazzi
lucani, non partivano per lavorare: la loro attività
era semplicemente L' accattonaggio. Percorrevano le
strade delle città esibendo un animale addestrato,
un topo bianco, una scimmia, o suonando uno
strumento, e chiedevano un' offerta ai passanti.
L' aspetto forse più triste di questa storia ?che
si trattava di una vera e propria "tratta dei
bianchi", come ebbe a scrivere Giuseppe Mazzini alla
madre. I ragazzi venivano affidati dai genitori in
Italia, con regolare contratto e dietro un compenso,
ad un "padrone", che si impegnava a tenerli con s?
per alcuni anni, in genere tre, a vestirli, a
fornire loro uno strumento musicale. Tutto ci?che
questi fanciulli raccoglievano andava al padrone
come suo guadagno.
Lo spettacolo dei piccoli italiani che percorrevano
le strade di Parigi e Londra, più tardi New York,
colp?negativamente L' opinione pubblica locale: sui
giornali erano frequenti le lettere di lettori
infastiditi dalla musica, dalle continue richieste
di un obolo. In seguito sarebbero apparsi articoli
ed inchieste, che mettevano in luce lo sfruttamento
dei bambini dando risalto a episodi penosi.
Ma che potevano fare ben poco per arginare il
fenomeno. Che peraltro era molto esteso: verso il
1840 a Londra i ragazzi italiani erano oltre 150,
nel 1860 in tutta Europa questi ragazzi erano da
3000 a 6000.
E' solo da questa data che il governo italiano,
nell' Italia appena unificata, iniziòad occuparsi
del destino dei suoi piccoli cittadini. Inizieranno
inchieste e proposte di legge, che sfoceranno nel
1873 in una legge che rendeva illegale affidare i
propri figli ad un padrone per farli mendicare. In
realtà nel 1873 il fenomeno era giàmolto ridotto:
la ripresa economica europea ad americana richiedeva
molte braccia, e nessuno chiedeva L' et?agli
operai.
Fino ad allora per? solo alcune organizzazioni
filantropiche francesi e inglesi erano riuscite,
concretamente, ad aiutare i piccoli italiani, a
soccorrerli quando sfuggivano ai padroni per tornare
a casa. Ben pochi furono i connazionali che
aiutarono questi sventurati: tra questi Giuseppe
Mazzini. Giunto in esilio a Londra nel 1838, prest?
scopr?gli italiani. Fu una scoperta dolorosa, ma il
Genovese, per il quale L' elevazione delle classi
più svantaggiate passava soprattutto attraverso L'
educazione, riusc?ad organizzare una scuola
elementare serale. Per quasi un ventennio, con il
sostegno finanziario di un gruppo di inglesi
benestanti, forn?ai ragazzi italiani a Londra
quella istruzione che in Patria, n?gli Stati nè la
Chiesa avevano potuto o voluto dare. Insegn?loro L'
italiano: la padronanza di una lingua comune permise
di abbattere le barriere geografiche esistenti tra
gli italiani, fino a quel momento incapaci di
comunicare tra loro a causa dei differenti dialetti
d' origine. Per anni, le celebrazioni dell'
anniversario di fondazione della Scuola
rappresentarono un momenti di forte identit?per gli
italiani di Londra.
Ricordiamoci allora, quando vediamo nelle nostre
strade extracomunitari che vendono fiori ai
semafori, o che lavano i vetri delle automobili, che
solo qualche generazione fa quello era stato il
nostro destino nel mondo. Forse li sentiremo un poco
meno estranei.
Tratto dal sito: http://utenti.lycos.it/tigulliorepubblicano/finelli.htm
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