Lo
scandalo minaccia Carlo, il Palazzo non sa come
uscirne
Un giornale scozzese viola il divieto e pubblica i
particolari della presunta storia gay tra il
principe e un valletto
di CHIARA PURI PURINI
LONDRA Non sembra si possa fermare l’inevitabile.
Anche se nessuno in Inghilterra e Galles dice quale
sia lo scandalo nel quale è coinvolto il principe
Carlo, le allusioni sono talmente esplicite che
lasciano poco spazio all’immaginazione, e per il
secondo giorno di fila i giornali stranieri che
hanno menzionato il pettegolezzo, tra cui le testate
italiane, a Londra sono introvabili. Il principe è
sempre più nell’occhio del ciclone, mentre la stampa
nazionale, imbavagliata dall’ingiunzione di un
tribunale, considera oramai la cosa scontata e va
oltre, domandandosi come farà la monarchia a trovare
il bandolo per uscire da questa sempre più
ingarbugliata matassa.
Il principe di Galles, tornato ieri in patria dopo
due settimane in Oriente, ha trovato un clima
decisamente surriscaldato. Se prima era la stampa
straniera, ed in particolare gli italiani, a
rivelare i dettagli dello scandalo, ieri i sudditi
di Sua Maestà hanno potuto leggere la storia nella
loro lingua. Un giornale scozzese ha pubblicato i
dettagli di quello che sarebbe successo tra il
principe ed il suo collaboratore, che altri non è
che il fedele ex assistente Michael Fawcett.
I giornali britannici, solitamente rispettosi dei
reali ed attenti a pubblicare solo notizie
rigorosamente controllate, sembrano aver perso
qualunque tipo di freno inibitore. Da giorni le
prime pagine di quotidiani e tabloid sono dedicate
allo scandalo di Clarence House (la residenza del
principe), con toni che stanno diventando sempre più
pesanti.
Il News of the World sostiene che il segretario
principale del principe - quello stesso sir Michael
Peat apparso in
Televisione nei giorni scorsi per
ammettere che il nome di Carlo era legato ad un
episodio che in realtà non è mai avvenuto, - avrebbe
messo in dubbio la sessualità dell’erede al trono. Peat avrebbe chiesto un anno fa a Mark Bolland, ex
stretto collaboratore di Carlo, se pensava che il
principe fosse bisessuale. Una domanda alla quale
Bolland ha risposto un categorico no, dicendo che
Carlo «non è né gay ne bisessuale». La lealtà di
Peat non è assolutamente in dubbio, è stata la
replica immediata di Clarence House, che ha definito
il navigato cortigiano “Mr Trasparenza”.
C’è poi qualcun altro oltre a Carlo che sta vivendo
giorni molto difficili. Il principe William, secondo
in linea di successione al trono, è preoccupato e
teme che le speculazioni dei media possano
danneggiare suo padre come all’epoca danneggiarono
sua madre Diana. Per questo si tiene costantemente
informato sulla situazione, mentre avvocati di
palazzo, cortigiani ed esperti delle pubbliche
relazioni stanno valutando se sia il caso che
l’erede al trono intervenga con una dichiarazione
pubblica, eventualmente in televisione, per mettere
fine al tormentone dei pettegolezzi. E c’è anche chi
comincia a stufarsi e dire che, anche se le accuse
contro Carlo si rivelassero vere (cosa di cui
dubitano in molti), in fondo sarebbero solo fatti
del principe e al limite della sua eterna fidanzata
Camilla Parker Bowles.
Gentilmente tratto dal quotidiano il Messaggero
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