Lo
shopping può essere una malattia
LONDRA - E' ufficiale: non sapersi trattenere dal
comprare oggetti costosi ed inutili per la sola
soddisfazione dell'acquisto non è una debolezza
trascurabile, bensì una vera e propria malattia
mentale che verrà ora inserita nei manuali di
psichiatria. Una volta che l'acquistomania sarà
diagnosticata come una patologia, scrive il
domenicale Sunday Times, i maniaci delle compere
britannici potranno rivolgersi al servizio sanitario
nazionale per essere curati e sconfiggere questa
forma di dipendenza.
Al momento la mania per l'acquisto viene
classificata tra quelle condizioni mentali in cui
viene a mancare il controllo necessario a frenare
alcuni impulsi istintivi, come la lavoro-mania,
ovvero l'incapacità di vivere senza lavorare. Ora
tuttavia, il gruppo di medici incaricato di stilare
la quinta edizione del «Manuale diagnostico e
statistico dei disturbi mentali», vorrebbe includere
l'acquistomania nell'elenco delle patologie
diagnosticabili e curabili.
«E' un disturbo decisamente riconoscibile e la sua
classificazione non può che essere vantaggiosa», ha
dichiarato Helga Dittmar, psicologa ed esperta del
comportamento dei consumatori all'università del
Sussex. Il professor Lorrin Koran, docente di
psichiatria all'università di Stanford in
California, ha appena terminato la sperimentazione
di una pillola che riduce l'impulso dell'acquisto.
La pillola aumenta il livello di serotonina nel
cervello, facendo sentire il paziente soddisfatto,
come se avesse appena comperato qualcosa. E' proprio
il bisogno di gratificazione infatti ad essere alla
base di questo disturbo, che colpisce soprattutto le
donne. Studi scientifici hanno dimostrato che tra il
2% e il 10% della popolazione soffre di
acquistomania e che le donne sono 9 volte più
esposte a questo rischio rispetto agli uomini.
Un'altra ricerca su scala europea ha evidenziato che
in Italia, Scozia e Spagna le ragazze tra i 14 e i
18 anni mostravano segni di irrefrenabile
propensione allo shopping.
«Non c'è dubbio che le donne usino gli acquisti come
un modo per sentirsi facilmente soddisfatte. Se il
loro uomo non presta loro abbastanza attenzioni, se
sono infelici o annoiate, le compere sembrano la
soluzione femminile ideale», ha dichiarato Glenn
Wilson, dell'Institute of Psychiatry di Londra. Ma
non sono solo donne deluse a farsi male spendendo
troppo: star e personaggi famosi non sono da meno.
Il primo tra i più celebri maniaci dell'acquisto
britannici è il cantante Elton John che ha speso
455.000 euro unicamente in fiori. Seguono Victoria e
David Beckham che nonostante le loro impegnative
carriere trovano comunque il tempo di «saccheggiare»
negozi come Gucci e Christian Dior. E la moglie del
primo ministro Tony Blair, Cherie, non è da meno: in
un recente viaggio a Melbourne, in Australia, è
riuscita a spendere circa 3.000 euro in un solo
negozio, acquistando «regalini» per gli amici.
Tratto dal quotidiano la provincia Pavese
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