TRE MINISTRI A LONDRA MINACCIANO LE DIMISSIONI
Blair spera nella diplomazia
Roberto Caracciolo
LAJES ? Un ?ultimatum credibile? che autorizzi l'uso della forza contro l'Irak per evitare di incorrere in ?ulteriori ritardi?. E' questo il messaggio principale lanciato dal premier britannico Tony Blair alla fine dell'atteso summit a tre. Blair ?deciso a rompere l'impasse attuale sull'Irak, ma non ha voltato ancora le spalle alla diplomazia. Dalla base americana di Lajes, in Portogallo, il leader britannico ha infatti annunciato che ci sarè un round finale di colloqui tra Gran Bretagna, Stati Uniti e Spagna da una parte ed i Paesi che si oppongono ad un conflitto dall'altra (come Francia e Russia) per cercare di arrivare ad una soluzione pacifica della crisi. ?Saddam Hussein sta giocando a questo gioco da 12 anni.
Il disarmo non si realizza mai, invece la comunità internazionale viene attratta in una sorta di negoziato perpetuo?, ha dichiarato il premier britannico. ?E' importante che la comunità internazionale dia a questo punto un messaggio forte ed unificato - ha proseguito -. Penso davvero, devo dire, che se avessimo dato quel messaggio forte ed unificato tempo fa, Saddam avrebbe potuto capire che il gioco doveva finire?. Adesso, in piena ?crisi? diplomatica, come un portavoce di Blair aveva definito la situazione attuale all'inizio del summit, la Gran Bretagna avverte che ?giunto il momento della verit? ?Senza un ultimatum credibile che autorizzi l'uso della forza in caso di non rispetto (della risoluzione Onu), ulteriori dibattiti si tradurranno soltanto in ulteriori ritardi?, ha dichiarato il premier
britannico. E poi: ?Saddam rimarr?in possesso delle sue armi di distruzione di massa e continuer?a perpetrare il suo brutale regime assassino in Irak?. Blair ha poi avvertito che l'annunciato round diplomatico sar?'ultimo. ?Siamo nelle fasi finali - ha detto -, perché dopo aver provato per 12 anni a disarmarlo (Saddam Hussein) senza successo, adesso è il momento nel quale dobbiamo prendere una decisione?. In questo quadro, Blair ha sottolineato che -insieme a Bush e Aznar- far?tutto il possibile in un ?round finale di contatti per vedere se c'è una strada per rompere l'impasse?. L'intervento del premier ?stato subito criticato dal leader dei Liberal Democratici, Charles Kennedy, il quale ha dichiarato in serata che Blair sta commettendo un ?errore fondamentale?. Kennedy ha spiegato che la risoluzione
1441 è stata approvata all'unanimit?proprio perché traccia la strada per un programma di ispezioni con l'obiettivo di disarmare Saddam Hussein in modo pacifico. ?Il presidente (Bush) commette un grave errore a staccare la spina a quel processo - ha affermato il leader liberal democratico -. Ed il nostro primo ministro commette un errore fondamentale ad appoggiarlo?. Nel giorno del summit a tre il governo britannico si ?dichiarato convinto che un eventuale conflitto senza l'appovazione dell'Onu sarebbe legale ma non riesce a placare i venti di guerra che soffiano da settimane sull'esecutivo di Londra: altri tre ministri hanno espresso il loro parere contrario ad un eventuale conflitto senza una nuova risoluzione dell'Onu. Domenica scorsa, il ministro britannico per lo Sviluppo Internazionale - Clare Short -
ha minacciato le dimissioni se la Gran Bretagna dovesse partecipare ad un'azione militare contro l'Irak senza l'appoggio delle Nazioni Unite. Qualche giorno dopo, il responsabile dei rapporti con il Parlamento -Robin Cook- ha ventilato una sua possibile uscita dall'esecutivo per lo stesso motivo. E sembra che nel corso di un recente consiglio di Gabinetto tenuto a Downing Streett, altri tre ministri abbiano avvertito Blair. Questa volta non sarebbero volate minacce di dimissioni, ma secondo quanto ha riportato il tabloid domenicale The Mail on Sunday, Tessa Jowell (Beni Culturali), Alistair Darling (Trasporti) ed Helen Liddell (Scozia) hanno sottolineato con forza la loro contrariet?alla politica del governo .
Tratto dal resto dalla
Gazzetta del Sus
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