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Musica a Londra

Patria della musica, culla della musica, regno della musica, chi più ne ha più ne meta, la certezza è che a Londra sono stati (e sono) di casa tutti i più grandi della musica mondiale. Migliaia di giovani (e meno giovani) prenotano ogni anno almeno un biglietto per un concerto a Londra, una fuga anche di un solo giorno dalla propria quotidianità per ritrovarsi in un mondo a parte.

Musica a LondraDai mitici Beatles e Rolling Stones, ai Led Zeppelin e David Bowie, fino alle stelle più recenti come Amy Winehouse, Coldplay e Arctic Monkey, passando per i Genesis di Peter Gabriel, i Depeche Mode o David Sylvian degli anni novanta. Tanti, per poterli elencare tutti. Jazz, R&B, Havy Metal, Brit Pop, Garage Pop e Garage Punk...a Londra ancora oggi vengono creati i nuovi modi di fare musica, che poi prendono il volo verso il mondo intero. Non poteva non accadere in una città che ha lanciato tutte le mode possibili e inimmaginabili, dalla minigonna al punk. Quali sono i segreti di questa città che sembra contenere tutto e di più La tradizione musicale di Londra è sempre stata all'avanguardia grazie alla creatività che ha saputo mescolare suoni e tendenze diversi e sopratutto rinnovarsi continuamente.

Le multi-culture di Londra sono oggi a noi conosciute; il mix di razze e la loro ottima integrazione ha portato la capitale britannica al centro dell'universo musicale mondiale. Erano gli anni cinquanta quando i piccoli locali di Soho iniziavano un percorso nuovo di vibrazioni e suoni. La Londra di allora si accostava alla musica jazz afro-americana e ne catturava le atmosfere facendole proprie.

Nel 1958 apriva il leggendario Marquee Club al 165 di Oxford Street; offriva sonorità jazz, blues e skiffle, una sorta di rockabilly particolarmente popolare in Inghilterra tra gli anni cinquanta e sessanta (John Lennon nella metà degli anni cinquanta fond' il gruppo The Quarrymen, il cui genere era appunto lo Skiffle).

Un decennio più tardi le strade della città si riempivano del suono ritmico dello stile Swing prima e del rock and roll poi. Nomi come Beatles, The Kinks, the Yardbirds, Rolling Stones, e altri, davano via alla prima British Invasion musicale e riempivano i locali più trendy della capitale.

Yardbirds era il gruppo di inizio carriera di tre grandi della musica internazionale: Jimmy Page, Eric Clapton e Jeff Beck, considerati tra i maggiori chitarristi oggi esistenti. Il Crawdaddy Club a Richmond era allora il locale per eccellenza dei gruppi emergenti (non solo Yardbirds ma anche Rolling Stones che qui si esibirono nel 1962). Il gruppo permanente era quello di Ray Davies, il Dave Hunt R& B Band che più tardi avrebbe lasciato il posto alla formazione dei The Kinks.

Jimmy Page, proveniente dal quartiere di Heston, nella periferia sud di Londra (dove nacque anche Richie Blackmore, il chitarrista dei Deep Purple), intraprese i primi passi della carriera al Marquee. Nel 1966 con IBC Recording Studios avrebbe poi dato inizio ai Led Zepellin.

Allora situato al 35 di Portland Place, l'IBC Recording Studios sarebbe diventato il maggiore studio di registrazione della musica degli anni 60/70. Oltre ai gruppi sopra menzionati, vi registrarono la propria musica anche i Beatles, Bob Dylan e Jimmy Hendrix, che oltretutto si esibiva al Marquee con i suoi The Jimmy Hendrix Experience (la sua temporanea residenza al 23 di Brook Street è oggi oggetto di frequente pellegrinaggio da parte degli appassionati).

Il Marquee Club nel frattempo, prima di essere trasferito a Wardour Street, continuava ad ospitare le tendenze musicali della capitale. Gli stessi Rolling Stones vi suonarono dal vivo nel luglio del 1962. Seguirono 25 anni di splendore, le maggiori band della storia della musica ebbero la loro performance al Marquee: i Pink Floyd proponevano le loro musiche psichedeliche ogni domenica pomeriggio, i londinesi The Who nascevano con il nome di The Detours proponendo musiche R&B, mentre David Bowie, il ragazzo di Brixton, lanciava la sua musica Glam inglese esibendosi tra l'altro la domenica sera al pub The Three Tuns nella Beckenham High Street, nel sud di Londra.

Tra i tanti gruppi che nascevano a Londra negli anni settanta, non si possono non citare i Queen di Freddy Mercury, la cui casa a Logan Place (tra Kensington e Earl's Court) rimane uno dei luoghi più visitati dell'itinerario musicale della capitale.

Agli inizi degli anni sessanta nasceva tra l'altro il programma televisivo Top of the Pops, che ogni settimana proponeva la classifica dei dischi più venduti, con tanto di ospiti in sede. Il successo del programma fu tale da venire trasmesso anche in altri Paesi, tra cui l'Italia (il sabato pomeriggio su Rai2).

La Londra degli anni ottanta e novanta Non è a meno in fatto di musica. Lo stesso celebre Marquee continuava a sfornare le nuove tendenze della fine degli anni settanta. Iniziava ad intravedersi il movimento punk-rock dei Sex Pistols e dei The Clash, tra i più influenti gruppi britannici dell'ondata punk inglese.

I Sex Pistols in particolare, rappresentarono i cambiamenti di una nuova era in Inghilterra, segnata in campo musicale dalla estrema politicizzazione dei testi. Quando pubblicarono nel 1977 il disco God Save the Queen (era l'anno del giubileo d'argento dell'attuale regina Elisabetta II), la societàbritannica grid'allo scandalo per i chiari contenuti contro la monarchia inglese. Nel frattempo si erano anche affermati altri gruppi come i The Jam di Paul Weller, che poi fonder?The Style Council.

Negli anni ottanta il panorama musicale inglese porterà nel mondo internazionale nomi come Adam Ant, Bananarama, Billy Idol, Dire Straits, The Cure, Depeche Mode, The Police, Simple Minds, e soprattutto Duran Duran, Spandau Ballet, Tears for Fears, Culture Club e Wham. Partiva da Londra la seconda British Invasion.

Era questa l'epoca della musica neo-romantica e Electro pop (o Synth pop), meglio conosciuta come New Wave inglese. U2, Dead Can Dance, o il pop alternativo di artisti come David Sylvian, Roxy Music e The Smith, tutti passarono per Londra.

I Roxy Music nascevano a Londra come band sperimentale dell'insegnante di ceramica Brian Ferry, che verrà poi inizialmente accompagnato da Brian Eno. Continuava la nuova tendenza del Glam rock britannico: look curato e molto dandy.

Verso la metà degli anni novanta arrivano gruppi come Suede, Blur e Oasis e ancora una volta Londra diventava l'epicentro del vibrante Britpop.

Come accadeva ormai da quattro decenni a questa parte, i pub e i club della capitale, facevano fare esperienza a gruppi che sarebbero poi diventati celebri in tutto il mondo. Allo stesso tempo i club di Londra si assicuravano il proprio spazio nel firmamento musicale. Al Marquee si erano aggiunti da molto tempo luoghi come il Ronnie Scott's Jazz Club (Soho), 100 Club (Oxford Street), 606 Club, London Astoria, London Forum, Les Cousins (Soho), The Roundhouse, i più recenti Jazz Caffè  e South Bank Centre e tanti altri.

La musica è perennemente radicata nelle strade di Londra, è parte del tessuto della città Abbey Road è da tempo conosciuta come la strada dei Beatles: chi mai non ha voluto immortalare la propria immagine nelle mitiche strisce pedonali 'zebra crossing' di questa strada tra Kilburn e St. John's Wood' (al numero 3 la EMI's aveva i propri Studios). Allo stesso tempo, l'imponente centrale elettrica di Battersea, nel sud di Londra, si presentava al mondo intero grazie ai Pink Floyd e al loro album, Animals.

Oggi, la Londra musicale non finisce di stupire e soprattutto di creare. Arrivano le nuove stelle del firmamento musicale inglese, dai Coldplay (c'era anche quella calda di Amy Winehouse che ci ha lasciato troppo presto) e ai nuovi sound di Dizzie Rascal, The Libertines e altri. Rimaniamo sintonizzati sulle frequenze londinesi, per vedere chi sarà l prossimo.

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