Dublino,
capitale della repubblica irlandese di 921.000 abitanti è la
città più grande del paese. Capitale politica e culturale
dell'Irlanda
con due Università famose, il Trinity College, fondato
nel 1592, e National University of Ireland, fondata nel
1909. Una data da ricordare subito per chi va a Dublino? Il
450 quando fu cristianizzata da San Patrizio, il
santo patrono degli irlandesi. |
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L'Irlanda
è stata per secoli uno dei posti più poveri d'Europa, terra
di immigranti che, specialmente negli Stati Uniti, cercavano
fortuna, lasciandosi alle spalle la loro isola. Ma tutto questo
da qualche anno ?cambiato.
La miracolosa
crescita economica degli anni '90 ha modificato radicalmente
lo stile di vita degli irlandesi. Ricordate il protagonista
di The commitments, il romanzo (e poi) film di Roddy
Doyle? Voleva formare una band di rhythm'n'blues perché
sosteneva, "gli irlandesi sono i neri d'Europa, i dublinesi
sono i neri d'Irlanda, e noi che viviamo a nord del fiume siamo
i neri di Dublino". Bene: sono passati meno di 16 anni ed
è cambiato tutto.
Volete
una prova? Domandatevi perché a Dublino è così difficile trovare un indirizzo: in molti casi i numeri
civici sono assegnati senza alcun criterio, altre volte il numero
non esiste e il palazzo ha un nome. Questo perché la città ?
cresciuta all'improvviso e in maniera disordinata, facendo rinascere
interi quartieri che erano abbandonati (Temple
Bar, Smithfiled), e dando il l'a una lunga
serie di progetti, alcuni dei quali ci auguriamo non
vedano
mai la luce, come quello che dovrebbe trasformare i mitici studi
di Windmill Lane, dove gli U2 registrarono i primi album, in
un centro commerciale.
Tutto ci?ha portato con sè un certo
benessere, ma anche qualche problema: in pochi anni il prezzo
delle case ?cresciuto del 300, in alcuni casi perfino del 500
per cento, e negli ultimi 12 mesi gli homeless sono aumentati
del 150 per cento.
Per la prima volta dopo secoli, il boom economico ha invertito
i flussi migratori: da popolo di emigranti, l'Irlanda è diventato
un paese che accoglie immigrati da tutto il mondo. Lo si nota
senza bisogno di consultare le statistiche: la barista dell'Irish
Film Centre è polacca, gli inservienti del Mespil Hotel
sono quasi tutti orientali, i buttafuori di diversi club hanno
la pelle scura e da Captain America's 2 ragazze di Modena si
pagano gli studi lavorando come cameriere: "Trovare lavoro
in Irlanda è la cosa più facile del mondo", mi dicono.
Vero:
la disoccupazione è passata dal 20 per cento degli anni '80
al 5 per cento, il potere d'acquisto degli irlandesi è più forte
di quello dei tedeschi, gli irlandesi hanno più cellulari e
computer degli inglesi, passano più sere al cinema di qualunque
altro europeo. E di fronte ai ristoranti e ai club più trendy
di Dublino sono parcheggiate file di auto lussuose. "Tutta l'isola,
non solo Dublino", dice lo scrittore Joseph O'Connor, in patria
famoso come la sorella Sinead, "è irriconoscibile per chi l'ha
vista all'inizio degli anni '90.
Allora molte persone avevano
il problema di come arrivare alla fine del mese. Io ho 38 anni
e i ragazzi della mia generazione fuggivano lontano perché qui
non avevano prospettive. Ora sta emergendo una nuova identità
L'Irlanda sta diventando adulta, esce dall'adolescenza e si
scopre più ricca e più varia".
Oggi il grande boom comincia a mostrare le prime crepe, la crescita
sta rallentando. Ma quello che èsuccesso negli ultimi 10 anni
?miracoloso. Anche nel villaggio più sperduto difficilmente
vi diranno che l'economia locale si fonda sul turismo (che pure
negli ultimi anni è "esploso"), sull'agricoltura o sull'allevamento:
le paroline magiche sono "new economy" e "hi tech". L'Irlanda
è il primo esportatore europeo di software per computer.
Gli
investitori internazionali hanno trovato un terreno molto fertile,
poche tasse e paese molto giovane: quasi 2 terzi della popolazione
ha meno di 25 anni. Gli effetti dell'accoppiata "giovani & soldi
da spendere" sono visibili a occhio nudo: le code davanti ai
Bancomat della capitale sono spesso lunghissime. Se non prenotate,
soprattutto durante il weekend, ?quasi impossibile trovare
un tavolo nei ristoranti più cool di Dublino. Dopo una certa
ora si fa la fila per entrare in qualunque locale. E di notte
in giro si trovano soltanto ragazzi, molti dei quali visibilmente
pieni di quattrini.
Breve lista di Ostelli a
Dublino
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