L'Irlanda fu colonizzata
verso il sec. IV a. C. da popolazioni celtiche che si
sovrapposero ai preesistenti Prittani, di origine sconosciuta,
l'isola era formata da una serie di staterelli che costituivano
un'unit?di tipo quasi feudale. Sfuggita alla conquista romana,
venne convertita al cristianesimo a partire dal 432 da San
Patrizio diventato poi il patrono di tutta l'isola. La nuova
religione fu accolta con molto favore dai sovrani locali e con
essa si diffuse la cultura latina: i monasteri irlandesi
divennero nei secoli bui dell'Europa autentici focolai di sapere
che non rimase confinato all'isola ma si diffuse sul continente
quasi a ridistribuire parte di quanto da esso aveva appreso.
Sulla fine IX secolo iniziarono le incursioni e le
parziali conquiste da parte dei Vichinghi favorite dalle guerre
e dalle divisioni fra i re locali. Solo nel 1014 l'isola fu
liberata e nel 1103 venne stroncato l'ultimo tentativo compiuto
dai Norvegesi, ma la libert?dell'isola dur?ben poco:
attribuita da papa Adriano IV a Enrico II d'Inghilterra nel
1154, fu invasa da questi nel 1171 e conquistata grazie
all'aiuto del clero. Venne istituito a Dublino un Parlamento sul
modello inglese, cui nel 1310 furono ammessi anche i
rappresentanti delle città (i "Comuni")
Per
tutto il sec. XIII infuriè la lotta fra avventurieri inglesi,
che dicevano di combattere per il loro re, e potenti famiglie
irlandesi, ma gli sforzi di queste per respingerli furono vani
nonostante il temporaneo aiuto degli Scozzesi: gran parte
dell'isola rimase agli Inglesi. La situazione miglior?quando
di fronte all'arrivo di nuovi avventurieri si opposero i
discendenti dei primi invasori, che nel frattempo s'erano fusi
con l'elemento locale, e in una parte dell'isola, il Connacht,
tornarono a rifiorire la lingua gaelica e le arti. Lo scoppio
della guerra dei Cent'anni fra Inghilterra e Francia (1338)
consigliè la prima a restringere l'area di occupazione a poche
contee sulla costa orientale che furono sottoposte a forzata anglicizzazione, mentre il resto dell'isola veniva considerato
territorio nemico e si rompeva pertanto con esso ogni rapporto.
La vita irlandese riprese vigore anche se sull'isola incombeva
il pericolo che, una volta finito il conflitto con la Francia,
gli Inglesi ne tentassero la riconquista partendo dal Pale, il
che avvenne coi Tudor: Enrico VII nel 1494 sottopose il
Parlamento di Dublino al proprio controllo ed Enrico VIII nel
1541 si fece proclamare re d'Irlanda.
Quando
il liberalismo economico trionf? l'Irlanda, che non poteva
competere con la Gran Bretagna, fu ridotta in condizioni pietose,
aggravate dalla crisi agricola prodotta dalla distruzione del
raccolto delle patate, il cibo dei poveri. La reazione fu la
nascita d'un partito rivoluzionario irlandese (Fenian) che,
unendo la propria azione a quella più moderata svolta nel
Parlamento britannico da Parnell e da Davitt, fin?col creare
nella stessa Gran Bretagna un movimento di comprensione per la
sorte dell'Irlanda. Gladstone fu l'uomo politico che più degli
altri si batt?per questo: riusc?nel 1871 e nel 1881 a
introdurre provvedimenti che migliorarono le sorti dei
proprietari di terre, ma l'autogoverno (Home Rule), approvato
dalla Camera dei Comuni, fu respinto nel 1886 e nel 1893 da
quella dei Lord. La caduta di Gladstone (1894) e il ritorno dei
conservatori al potere nel 1895 bloccarono ogni iniziativa a
favore dell'Irlanda dove nel 1899 sorse un nuovo movimento
rivoluzionario, il Sinn Fein. Solo nel 1905 i liberali, tornati
al potere a Londra, ripresero in esame la questione irlandese,
senza successo immediato sempre a causa dell'opposizione della
Camera dei Lord. Bisognè quindi lottare per ridurre il potere
di questo ramo del Parlamento: un'alleanza tra deputati liberali
e deputati irlandesi riusc?nel 1911 a varare la legge in base
alla quale non era più possibile ai Lord respingere più di due
volte un progetto di legge approvato dai Comuni.
Nel
1913 venne così votato l'autogoverno, ma lo scoppio della I
guerra mondiale l'anno seguente ne imped?l'attuazione. Gli
elementi estremisti irlandesi fecero scoppiare nel 1916, sotto
la guida di Pearse, una violenta insurrezione a Dublino, che
venne soffocata nel sangue anche per il fatto di essere stata
appoggiata da elementi aiutati dai Tedeschi (sir Roger Casement)
e fu del tutto controproducente presso l'opinione pubblica
inglese. Tutto ci?portò a un rinvio della soluzione e
soltanto dopo che il Sinn Fein nel 1920 pass?all'insurrezione
armata e al terrorismo, il governo di Londra si decise a
risolvere la questione: l'Ulster, in maggioranza protestante,
ebbe una larga autonomia e continuò a far parte del Regno Unito,
mentre il resto dell'Irlanda costituè un Dominion nell'ambito
del Commonwealth. Tale soluzione, approvata dal Parlamento di
Dublino il 7 giugno 1922, doveva essere foriera di futuri
conflitti a causa dell'avvenuta spartizione dell'isola. Nella
parte cattolica si sviluppè un acceso nazionalismo, che ha
portato alla resurrezione della lingua gaelica e a un
progressivo distacco dalla Gran Bretagna.
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