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Tom Stoppard
Tom Stoppard
Attraversando la Charing Cross Road, nel
cuore del West End,
non si può fare a meno di notare il nome di Tom Stoppard. Un uomo
che vanta un posto particolare a Londra, non solo per il titolo di cavaliere del
Regno Unito che da tempo lo accompagna. Molti di noi lo conosceranno per la
splendida sceneggiatura di film come
L'impero del Sole di Steven
Spielberg (con un giovanissimo Christian Bale) o ancora per il
Shakespeare in Love,
che gli valse l'Oscar per la migliore sceneggiatura. The
Bourne Ultimatum e La bussola
d'oro del 2007 appartengono anch'essi alla lunga lista di opere prime.
Sceneggiatore, regista e scrittore, Tom Stoppard può essere considerato una
delle massime celebrit?del cinema e del
teatro internazionale.
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Stoppard nasce nel 1937, in Cecoslovacchia (con il
nome di Tom? Stra?sler), da una famiglia di religione ebraica, trasferitasi
successivamente a Singapore e poi in India per via delle
persecuzioni naziste. Alla morte del padre e a seguito del secondo matrimonio
della madre, prende il cognome del patrigno, un militare britannico impiegato
nella ex-colonia inglese. Nel 1946, al termine delle ostilit?mondiali e a
seguito di quelle iniziate in India per l'indipendenza, il piccolo Tom si
trasferisce definitivamente Inghilterra con la famiglia.
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La prima esperienza con il teatro avviene attraverso il suo primo lavoro, quello
di giornalista (iniziòa lavorare per il Western Daily Press tra il 1954
e il 1958), che lo porter?a diventare un critico teatrale per un noto
periodico londinese, il 'Scene'. Da questo punto in poi Stoppard comincia
e scrivere le prime sceneggiature, prodotte per la radio e la televisione
britannica: 'A walk on the Water' (1963), 'The Dissolution of Dominic
Boot' (1964), la bellissima 'The Rosencrantz and Guildenstern Are Dead'
(presentata al Festival di Edimburgo nel 1967), dove fa rivivere due personaggi
di un dramma sheakespiriano, l'Amleto che vogliono fuggire al loro destino ma
non riescono a uscire dalla storia intesa come fato. Con quest'ultima
tragicomica, Stoppard si aggiudica uno dei primi grandi successi di pubblico al
teatro Old Vic di Londra (quasi tre
decadi dopo, con la versione cinematografica, vincer?a Venezia il Leone
d'Oro). Viene inoltre notato dal critico teatrale Kenneth Tynan, che gli
valse la rappresentazione al Teatro Nazionale britannico e a Broadway, dove
vincerè il Tony Award nel 1968.
Da allora l'opera teatrale e cinematografica diventa inarrestabile: 'Albert's
Bridge' (1968), 'If you're Glad I'll Be Frank' (1969), 'Dopo
Magritte' (1971), 'Jumpers' (Acrobati, 1972), 'Travesties'
(1975). La crescita professionale di Stoppard si avvale di una grande dote
caratteriale, la stessa che si concentra sulla 'parodia' alla vita umana, così
abilmente rappresentata nelle sue opere. Lo si capisce nella rappresentazione
del 'Jumpers', in italiano tradotta con Gli Acrobati, del 1972, dove
vengono presentate le 'acrobazie' intellettuali di due filosofi sull'esistenza o
meno di Dio.
Con 'Dirty Linen and New-Found-Land' (I panni sporchi, 1976) da inizio ad
una sorta di attivismo politico, confermatosi nello stesso anno con 'Every
Good Boy Deserves Favour', opera ispirata dall'amicizia con Viktor
Faiberg, imprigionato in Cecoslovacchia come dissidente. Due anni dopo, nel
1978, è la volta di 'Professional Foul', dedicato alla propaganda di
Amnesty International a protezione degli obbiettori di coscienza. Anni dopo,
con il suo 'Voyage', la prima parte del suo 'Coast of Utopia' e i
seguenti Shipwreck e Salvage, viene messa in scena la vita di due idealisti
nella Russia del 19? secolo, l'anarchico Michael Bakunin e il
rivoluzionario Alexander Herzen. Anche qui, l'esperienza personale la fa
da padrona, quella che fa fuggire l'uomo dai regimi assolutisti (tutti i suoi
nonni morirono nell'Olocausto, il padre mentre cercava di raggiungere il resto
della famiglia in India).
Seguiranno altre sceneggiature, che ne accrescono la fama internazionale:
Notte e Giorno (1978), La cosa reale (1982), Arcadia (1993),
Indian ink (1995), The Invention of love (1997), fanno da
corollario ad altre famose opere, come le sceneggiature di famosi film, tra cui
Il fattore umano (1979) diretto da Otto Preminger, Brazil (1985)
diretto da Terry Gilliam, L'impero del sole (1987) diretto da Steven
Spielberg, La casa Russia (1990) diretto da Fred Schepisi. Nel 1998 vince
l'Oscar per la sceneggiature del Shakespeare in love, diretto da
John Madden.
La vita privata di Tom Stoppard, sempre
riservata e mai alla merc?dei rotocalchi, ha contribuito alla sua
crescita professionale: sposato e separato due volte (tra cui per oltre
vent'anni con Miriam Stoppard, noto medico e conduttore televisivo), ?
attualmente legato all'attrice Felicity Kendal,
volto molto noto nel panorama
televisivo inglese.
Tom Stoppard ?definito da molti come uno dei più grandi sceneggiatori viventi
della storia, un uomo capace di cambiare il volto del panorama teatrale
nazionale e internazionale; un personaggio che oltre tutto ama dichiararsi
apolitico, perché troppo impegnato nel proprio lavoro. Le sue ultime opere
comprendono la versione inglese dell'Enrico IV di Luigi Pirandello,
rappresentato a Londra nel 2004 e la nuovissima versione dell'Ivanov di Anton
Chekhov, in programma al
Wyndham's Theatre (Charing Cross
Road-Leicester Square) con protagonista Kennet Branagh.
Tom Stoppard è anche membro della prestigiosa Royal Society of Literature,
situata nella Somerset
House, affiancandosi ad altri personaggi famosi come George Bernard
Shaw, Doris Lessing o V.S. Naipaul.
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