E' giallo sulla morte di un esperto di Sherlock Holmes
24/04/2004
Uno stimato studioso di Conan Doyle trovato "garrotato" nel suo letto. Il coroner mette in dubbio si sia trattato di suicidio
LONDRA - Ci vorrebbe
Sherlock Holmes per risolvere un giallo che lo riguarda da vicino. Uno stimato studioso dell'investigatore creato da Sir Arthur Conan Doyle è stato trovato morto nel suo letto, a Londra. Intorno al collo aveva un laccio da scarpe al quale era legato un cucchiaio di legno usato per torcere e stringere la corda, una specie di "garrota" fatta in casa. La polizia ha subito pensato al suicidio, ma il coroner dubita che qualcuno possa uccidersi in quel modo, infliggendosi cioè una morte lenta ed estremamente dolorosa.
La vittima era Richard Lancelyn Green, uno dei massimi esperti di Conan Doyle. Poco prima di morire
aveva vivacemente protestato per la messa all'asta dell'archivio dell'autore di Sherlock Holmes, un patrimonio storico-letterario valutato oltre tre milioni di euro che, secondo lo studioso, dovrebbe invece andare alla
British Library.
La morte di Lancelyn Green, figlio dell'autore di libri per ragazzi Roger Lancelyn Green, era stata scoperta il 27 marzo quando la polizia, allertata dalla sorella che non riusciva a contattarlo, era entrata nella lussuosa villa di
Kensington, nel sudovest di Londra, dove abitava, e lo aveva trovato cadavere sul letto fra i suoi orsacchiotti di peluche.
Gli agenti hanno stilato subito un referto di suicidio, senza neppure far intervenire la polizia scientifica per i rilievi sulla casa. Circostanza questa molto criticata - riferisce oggi The Times - dal coroner di Westminster, Paul Knapman, che ieri ha emesso un verdetto aperto dicendo
che non ci sono sufficienti prove né per sostenere il suicidio, né l'omicidio, né il gioco sessuale andato troppo oltre. Quando c'è un verdetto aperto significa che il caso è messo da parte, ma non chiuso e che, se emergono nuovi elementi, l'inchiesta può essere immediatamente riaperta.
Richard Lancelyn Green, 50 anni, omosessuale, una settimana prima di morire aveva contattato il Times in uno stato di "estrema agitazione", dicendo che anche se gli fosse successo qualcosa la sua tesi sull'archivio di Conan Doyle non sarebbe comunque cambiata. Secondo l'esperto, molti dei documenti he gli eredi dello scrittore hanno dato alla casa d'aste Christie's per venderli il 19 maggio fanno parte della collezione della figlia di Doyle, Jean Conan Doyle, la quale nel suo testamento aveva lasciato parte dell'eredità del padre alla British Library.
Gli eredi e la Christie's insistono che i documenti in vendita non hanno niente a che
fare con le proprietà di Jean Conan Doyle, ma fanno parte della collezione della nuora dello scrittore, Ana, morta in Svizzera nel 1992. La collezione comprende circa tremila fra lettere e manoscritti (per l'80% inediti) di cui si erano perse le tracce durante una disputa sull'eredità dello scrittore 40 anni fa. I documenti, che in questi anni sono stati custoditi nella cassaforte di uno studio legale londinese, sono riemersi dopo la risoluzione della disputa, ma di fatto con le sue dichiarazioni Lancelyn Green aveva riaperto il contenzioso.
Gentilmente tratto dal quotidiano La Repubblica